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3 dicembre 2010

Cedolare secca sugli affitti



Uno schema di decreto attuativo del federalismo fiscale, prevede in una prima fase,  la devoluzione ai Comuni, in relazione agli immobili ubicati nel loro territorio, del gettito derivante da alcune imposte, tra le quali le imposte ipotecaria e catastale, l’Irpef relativa ai redditi fondiari, l’imposta di registro e quella di bollo sui contratti di locazione di immobili, i tributi speciali
catastali e la cedolare secca sugli affitti. 
Quest’ultima rappresenta una novità per i proprietari di immobili concessi in locazione ad uso abitativo poichè dal 2011 potranno scegliere se applicare la nuova cedolare secca (in pratica un'imposta sostitutiva dell'Irpef, delle addizionali, nonché dell'imposta di registro e dell'imposta di bollo) o se continuare a seguire le regole di tassazione attuali.
Da alcuni recentissimi studi comparativi risulterebbe che l'Italia, applicando una cedolare secca del 20%, sarebbe uno dei Paesi con la tassazione sugli affitti più bassa d'Europa.
Ci si chiede ora quanto dovremo ancora attendere per le agevolazioni per gli inquilini (prima tra tutte la possibilità di detrarre una quota del canone di locazione in dichiarazione dei redditi) che, tra l'altro, sarebbero un valido strumento per combattere l'evasione.