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26 luglio 2012

Pene più severe per chi utilizza stranieri irregolari

Pene più severe per imprese e famiglie che impiegano lavoratori immigrati irregolari e possibilità, per gli stranieri che subiscono sfruttamento, di denunciare i loro aguzzini ottenendo un permesso di soggiorno umanitario. 

La normativa fino ad oggi in vigore, il Testo Unico sull’immigrazione, prevede l’arresto da sei mesi a tre anni e una multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato e privo di un permesso di soggiorno valido, oltre le sanzioni amministrative previste per le violazioni agli obblighi retributivi e contributivi in materia di lavoro.
Il decreto legislativo 16 luglio 2012 n.109, in vigore dal 9 agosto 2012, inasprisce le pene prevedendo che chi sia stato condannato (anche in via non definitiva) per questo tipo di reati non potrà far arrivare in Italia lavoratori stranieri con i flussi di ingresso, inoltre dovrà pagare una nuova sanzione pari al “costo medio di rimpatrio del lavoratore straniero assunto irregolarmente” (da definire con un decreto interministeriale). 
Nel caso di riscontro di rapporti irregolari, "ai fini della determinazione delle somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale, nonchè per i relativi accessori si presume che il rapporto d lavoro instaurato con il lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno abbia avuto una durata di almeno tre mesi, salvo prova contraria fornita dal datore di lavoro o dal lavoratore".
Il ministero del Lavoro dovrà effettuare controlli “adeguati ed efficaci” nei settori più a rischio e riferire annualmente i risultati alla Commissione Europea.
Nelle situazioni di particolare sfruttamento di lavoratori stranieri irregolari è prevista un'aggravante e le pene aumentano da un terzo alla metà se i lavoratori sono più di tre, se sono minori in età non lavorativa, o se sono sottoposti a “condizioni di grave pericolo”, tenendo conto delle “caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro”.
In questi casi, su proposta o con il parere favorevole della Procura, se il lavoratore denuncerà il datore e collaborerà durante il processo potrà ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari, della durata di sei mesi e rinnovabile per almeno un anno fino alla fine del processo, ma potrà anche essere convertito in un permesso per lavoro se intanto il cittadino straniero trova un’occupazione regolare.