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17 gennaio 2014

IMU, IUC, TARI, TASI: un breve riepilogo


Dopo l'approvazione della legge di Stabilità 2014 numerose sono le novità (ed i dubbi) per i possessori di immobili, per i quali il 2014 si prospetta come un anno di sacrifici, proviamo a fare un breve riepilogo.
 
L’IMU non si pagherà sull’abitazione principale (categorie A2, A3, A4, A5, A6 e A10) ma solo su altri immobili (comprese le abitazioni di lusso) e sui terreni, alle consuete scadenze (16 giugno e 16 dicembre)  lasciando ai Comuni la possibilità di assimilare all’abitazione principale anche gli immobili concessi in comodato a familiari entro il primo grado.
La IUC (Imposta Unica Comunale), per la quale i Comuni devono deliberare un apposito regolamento, accorpa le imposte sulla casa (IMU, TARI e TASI) e si basa su due presupposti impositivi: il possesso di immobili e l’erogazione/fruizione di servizi comunali.

La IUC si compone di tre imposte:

  •  l’IMU, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali;
  •  la TASI riferita ai servizi indivisibili  (es. pubblica illuminazione, manutenzione manto stradale), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, con la stessa base imponibile dell’IMU e che si applicherà anche alla prima casa, con possibilità da parte dei Comuni di prevedere riduzioni per i nuclei monoparentali o sulla base dell’indicatore I.S.E.E.;
  •  la TARI (che sostituisce la TARES che a sua volta aveva sostituito la TARSU)  per la copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore e con le stesse modalità di calcolo della TARES, sulla base di apposite tariffe previste per categorie, salvo possibilità dei singoli Comuni di prevedere agevolazioni o riduzioni d’imposta.
L'aliquota massima complessiva dell'IMU e della TASI non potrà superare i limiti prefissati per la sola IMU, attualmente 10,6 per mille.
I singoli Comuni potranno stabilire aliquote, scadenze e detrazioni diverse per TARI e TASI, anche differenziando tra i due tributi con il rischio di generare ulteriori incertezze tra i contribuenti, in particolare quelli che posseggono immobili in Comuni diversi.