Effetti Immagini

14 novembre 2011

Legittimo licenziare il lavoratore che si impossessa di materiale aziendale

Un lavoratore, all'uscita dallo stabilimento viene trovato in possesso di un pacco contenente materiale aziendale nuovo e, dopo aver fornito giustificazioni contraddittorie, anche per farle coincidere con quelle di un collega che gli aveva procurato il materiale, viene licenziato.
Respinte le richieste in primo e secondo grado di giudizio, per accertare l'illegittimità del licenziamento, il lavoratore ricorre in Corte di Cassazione.
La Suprema Corte, con sentenza n. 22692 del 7 novembre 2011, rigetta il ricorso del lavoratore precisando che nel licenziamento disciplinare la gravità del fatto va valutata sulla base di una serie di elementi che non possono esaurirsi solo nel danno economico provocato al datore di lavoro, ma riguardano altresì il grado di responsabilità collegato alle mansioni affidategli e le modalità della condotta, specie se rivelatrici di una particolare propensione alla trasgressione.
Nel caso di specie la Corte territoriale ha correttamente evidenziato che "è legittimo attendersi che la società non possa più fare affidamento su un dipendente che ha trafugato beni aziendali per esigenze personali, attuando un comportamento doloso ed in concorso con un collega, col ragionevole timore del reiterarsi di una tale condotta".
Inoltre, la Cassazione afferma che "Nel caso di licenziamento per giusta causa in conseguenza dell'abusivo impossessamento di beni aziendali da parte del dipendente, ai fini della valutazione della proporzionalità tra fatto addebitato e recesso viene in considerazione non l'assenza o la speciale tenuità del danno patrimoniale ma la ripercussione sul rapporto di una condotta suscettibile di porre in dubbio la futura correttezza dell'adempimento in quanto sintomatica di un certo atteggiarsi del lavoratore rispetto agli obblighi assunti".

studio Cassaro Consulente del Lavoro Gaeta (Latina)