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29 marzo 2011

Niente giusta causa per il licenziamento del lavoratore che si azzuffa



"L'elencazione delle ipotesi di giusta causa di licenziamento contenuta nei contratti collettivi ha valenza meramente esemplificativa e non esclude, perciò, la sussistenza di una giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del lavoratore contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile, alla sola condizione che tale grave inadempimento o tale grave comportamento, con apprezzamento di fatto del giudice di merito non sindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, abbia fatto venir meno il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore." 
Ribadendo tale principio la Corte di Cassazione, con sentenza n. 6500/2011, ha respinto il ricorso di una azienda che aveva licenziato due dipendenti che, in sala mensa, in presenza di altro personale, avevano avuto un diverbio, passando successivamente alle vie di fatto.
La Corte ha sostenuto che il diverbio, avvenuto durante una pausa lavorativa e lontano dai reparti produttivi, quindi non per motivi legati alle disposizioni del datore di lavoro, va valutato in base alle reali circostanze di fatto a prescindere dalla generica tipologia prevista nei contratti collettivi.